martedì, Novembre 4

Anna Bettozzi, “Lady Petrolio”: fine di un impero tra lusso, mafia e condanne

Prima del ruolo di “Lady Petrolio”, Bettozzi aveva tentato la carriera musicale con il nome d’arte Ana Bettz.
Romana di nascita ma con origini statunitensi, si era laureata in sociologia e aveva pubblicato nel 2003 l’album Freedom e nel 2011 The One, collaborando con produttori di Madonna e Michael Jackson.

Negli anni 2000, fece notizia anche per aver ospitato Silvio Berlusconi nella sua villa di Porto Rotondo.
Dopo la morte del marito, si dedicò al settore immobiliare, dove si fece notare per i suoi modi spregiudicati e pubblicità provocanti. Ma dietro quella facciata glamour, Bettozzi stava già entrando nel mondo dei traffici petroliferi illeciti.

La caduta di Lady Petrolio

Con l’arresto del 2018 e poi del 2021, il suo nome è entrato nei dossier antimafia.
La Guardia di Finanza ha accertato un sistema complesso di società fittizie create per evadere milioni di euro di tasse e movimentare denaro contante su scala internazionale.
Oggi, l’immagine di Anna Bettozzi non è più quella della diva o della ricca ereditiera, ma quella di una donna travolta dalle sue stesse ambizioni.

La sua eredità resta segnata da un marchio indelebile: quello di Lady Petrolio, la regina del lusso diventata simbolo della corruzione tra imprenditoria e criminalità organizzata.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.