Schlein, l’annuncio alla festa dell’Unità
Alla Festa dell’Unità di Mariano Campese, Elly Schlein ha annunciato con soddisfazione la chiusura delle candidature per le Regionali. «Sono molto felice: siamo riusciti a mettere in campo una coalizione progressista unita e compatta, la stessa in tutte le regioni che vanno al voto. Non succedeva da almeno 20 anni», ha dichiarato. Poi l’affondo: «Non faremo più il favore alla destra di dividerci. Giorgia Meloni si prepari a questa novità».
Lavoro di squadra e nuove alleanze
Schlein ha sottolineato come il percorso sia stato complesso ma senza litigi interni: «Abbiamo fatto squadra e siamo anche riusciti ad allargare le coalizioni. In Toscana, Puglia e Campania si sono aggiunte forze che prima stavano all’opposizione». In Puglia, ha ringraziato Michele Emiliano per la disponibilità a farsi da parte, permettendo spazio a una nuova classe dirigente. «Il più grande rinnovamento che possiamo offrire è presentarci tutti uniti a sostegno di una persona onesta e capace come Roberto Fico».
Sanità e salario minimo al centro della campagna
La leader dem ha attaccato la premier sul fronte sanitario: «Meloni sta smantellando la sanità pubblica definanziandola. Dal 2023 al 2024, le persone che hanno rinunciato a cure sono passate da 4,5 a 6 milioni». Tra le priorità elettorali c’è anche il salario minimo: «In 22 Paesi europei esiste e ha migliorato il potere d’acquisto delle famiglie. Meloni continua a bloccarlo mentre i salari reali dal 2021 hanno perso 8 punti».
Lotta e governo: la linea della segretaria
Schlein ha difeso la sua presenza sia all’“Altra Cernobbio” che al Forum Ambrosetti: «È giusto interloquire con tutti, l’importante è rimanere coerenti e portare le proposte del Pd». Nel suo discorso ha messo in guardia contro la frenata economica e i rischi dei dazi imposti da Trump, criticando il governo italiano per averli ignorati: «Siamo a 28 mesi di calo della produzione industriale. Non basta vivere di turismo e servizi».
Le proposte economiche del Pd
Schlein ha annunciato due proposte «a costo zero» da portare al prossimo Consiglio dei ministri: introdurre il salario minimo e scollegare il prezzo dell’energia da quello del gas. «Questo darebbe fiato all’industria, alle Pmi e alle famiglie italiane. Invece il governo non fa nulla per paura di toccare gli extra-profitti delle società energetiche».