Secondo Magi, il leader della Lega avrebbe dimenticato che tra il 1912 e il 1992 la cittadinanza si otteneva proprio con 5 anni di residenza continuativa. E ha aggiunto: “Nel 1992 si è fatto l’errore di raddoppiare questo requisito, e da allora diversi governi hanno provato a correggere quella norma”.
Fake news e numeri falsi: “L’Italia non è il Paese con più cittadinanze concesse”
Magi ha poi smontato un altro cavallo di battaglia leghista: “È falso dire che siamo il Paese che concede più cittadinanze. Altri Stati hanno sistemi automatici, per questo il dato italiano è solo apparentemente alto. In proporzione alla popolazione, siamo sotto la media europea”.
Il deputato ha infine sfidato pubblicamente Salvini a un confronto: “Ci dica dove e quando. Discutiamo in diretta davanti agli italiani”.
Referendum e silenzio istituzionale
La protesta di Magi punta a riportare al centro del dibattito pubblico il tema del referendum su lavoro e cittadinanza, che si terrà tra l’8 e il 9 giugno. Una consultazione finora ignorata da gran parte dei media e della politica. Il timore, espresso apertamente dal segretario di +Europa, è che si voglia spingere verso l’astensione per invalidare il voto.
Il gesto teatrale alla Camera ha diviso l’opinione pubblica, ma ha avuto l’effetto immediato di riportare l’attenzione sul tema. Un’apparizione fugace, sì, ma che ha fatto rumore.