martedì, Luglio 15

Garlasco, dna «ignoto 3» nella bocca di Chiara Poggi: la Procura indaga su un possibile complice

Nuovo clamoroso sviluppo nel caso Garlasco. Le ultime analisi sul tampone orofaringeo prelevato durante l’autopsia di Chiara Poggi hanno confermato la presenza di un dna maschile sconosciuto. La traccia, definita «netta e abbondante», potrebbe appartenere all’assassino oppure a un complice che avrebbe partecipato al delitto il 13 agosto 2007.

Il profilo genetico: completo e non contaminato?

Il dna, ribattezzato “Ignoto 3”, è stato isolato dalla genetista Denise Albani nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dal gip Daniela Garlaschelli. Il profilo presenta 22 marcatori, considerati sufficienti per garantire una precisione prossima al 99,9%. Non appartiene né ad Alberto Stasi – condannato in via definitiva per l’omicidio – né al nuovo indagato Andrea Sempio, e non coincide con quello dei medici o dei tecnici intervenuti.

Sono stati esclusi anche i nomi noti: il medico legale Marco Ballardini e il suo assistente Ernesto Gabriele Ferrari, le cui tracce compaiono su altri tamponi. Questo nuovo profilo genetico allarga il campo delle indagini: i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano stanno approfondendo le relazioni di Chiara, degli amici e dello stesso Sempio.

La tesi della Procura: Ignoto 3 ha agito durante il delitto

Secondo la Procura di Pavia, che ha riaperto il caso, quel dna potrebbe appartenere a un secondo uomo presente nella villetta di via Pascoli. Due le ipotesi investigative: Ignoto 3 avrebbe tappato la bocca di Chiara per impedirle di urlare oppure è stato morso mentre la ragazza tentava di difendersi.

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