sabato, Luglio 12

Garlasco, nuovo DNA trovato nella bocca di Chiara Poggi: non è di Stasi né di Sempio

Secondo l’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, “non ci sono DNA di soggetti sconosciuti sulla scena del crimine e ovviamente tanto meno sul corpo di Chiara”. Il legale di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha dichiarato che “le ultime novità rafforzano solo l’ipotesi di un possibile inquinamento delle prove durante la prima indagine”.

Possibile presenza di più aggressori

Se il DNA non fosse frutto di contaminazione, ciò confermerebbe l’ipotesi già valutata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano: la possibile presenza di più persone sulla scena del delitto il 13 agosto 2007. L’autopsia condotta da Ballardini già all’epoca ipotizzava l’uso di più oggetti contundenti per colpire Chiara Poggi, viste le diverse tipologie di lesioni rilevate.

Dettagli dell’autopsia: ferite da più strumenti

L’esame autoptico evidenziava contusioni, ecchimosi e ferite compatibili con strumenti dotati di “punta acuminata o filo tagliente”, non riconducibili a oggetti comuni. Si faceva riferimento anche a possibili colpi inferti con i pugni o altri mezzi naturali, rafforzando l’ipotesi della presenza di più aggressori o più fasi dell’aggressione.

Il racconto di Mustapha Etarazi: ritrovati attrezzi e scarpe

Nel frattempo, Mustapha Etarazi, un muratore egiziano, ha riferito agli inquirenti di aver trovato nel canale di Tromello attrezzi metallici (tra cui un attizzatoio, un’ascia e la testa di una mazzetta) e un paio di scarpe con suola a pallini, numero 43-44. Non le ha conservate perché non erano della sua taglia, ma ha consegnato le foto agli inquirenti.

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