giovedì, Agosto 14

Garlasco, la Procura: “Il Dna di Ignoto 3 sulla garza fu contaminato durante l’autopsia”

Secondo il comunicato della Procura, la contaminazione potrebbe essere avvenuta «a causa dell’utilizzo di un supporto non sterile, come una garza, e/o di una pinza impiegata per trattenerla durante il prelievo nel cavo orale». Un passaggio che avrebbe trasferito tracce biologiche maschili da un altro corpo a quello di Chiara.

Un profilo “suggestivo” ma incompleto

I consulenti del pm precisano che il profilo genetico è parziale e, seppur suggestivo della provenienza dal soggetto 153E, non rappresenta una prova piena. Tuttavia, per la Procura è sufficiente a escludere l’esistenza di un misterioso assassino mai identificato, come ipotizzato in passato.

Nuove verifiche affidate a Cristina Cattaneo

Parallelamente, la Procura ha affidato un nuovo incarico alla nota antropologa e medico legale professoressa Cristina Cattaneo. L’esperta dovrà svolgere ulteriori approfondimenti sulle cause della morte di Chiara Poggi. L’inchiesta, infatti, resta formalmente aperta con Andrea Sempio indagato, mentre Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima, è stato condannato in via definitiva.

Un caso che continua a far discutere

A 18 anni dall’omicidio, il caso Garlasco resta uno dei più complessi e controversi della cronaca giudiziaria italiana. L’ultimo sviluppo, con la conferma della contaminazione, sembra allontanare definitivamente la pista di un terzo uomo sulla scena del crimine, ma lascia aperti interrogativi sulle dinamiche e sui responsabili di quella tragica mattina d’estate.

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