“Le chiesi ‘che sta succedendo?’ e lei mi mandò una serie di vocali molto interessanti. Per tenerli in ordine li archiviai in una cartella, ogni memo aveva un’immagine con un titolo. Uno di questi era ‘Incastrare Stasi’. Non ho mai pensato che diventasse di dominio pubblico.”
Secondo l’ex manager, tutto è degenerato quando ha condiviso quel materiale con un autore Mediaset. “Da lì in poi i contenuti hanno iniziato a circolare. E la frase è stata letta come un’accusa. Ma è una semplificazione mediatica sbagliata.”
Conflitti tra le gemelle Cappa e nuove piste investigative
Chiesa Soprani non entra nei dettagli dei vocali, ma conferma che “ce n’è uno in cui Paola smentisce la versione della sorella Stefania”. Le due sorelle Cappa, figlie dell’avvocato Ermanno Cappa, avevano già dato versioni divergenti nei verbali di 18 anni fa, ma oggi sono nuovamente sotto osservazione. Sarà infatti prelevato il DNA anche a loro, oltre che a Marco Panzarasa, amico di Stasi che all’epoca frequentava Stefania per aiutarla nello studio.
Le tensioni familiari e i racconti incrociati potrebbero ora fornire nuovi spunti per l’inchiesta, che ha rimesso tutto in discussione dopo la riapertura ufficiale da parte della Procura. Il ruolo delle due sorelle potrebbe diventare centrale nell’equilibrio probatorio del nuovo filone.
Il 21 maggio interrogatori per Stasi e Poggi
Martedì prossimo è atteso un nuovo giro di interrogatori. Oltre a Sempio, che è indagato, sarà ascoltato anche Alberto Stasi e, in qualità di testimone, Marco Poggi, fratello di Chiara, attualmente residente a Venezia. La Procura punta a fare luce su contraddizioni, silenzi e incongruenze emerse nel corso degli anni e riaccese dai recenti sviluppi genetici.
Un nuovo colpo di scena nel caso Garlasco, dove ogni dettaglio torna ad avere peso. E dove persino una nota privata può diventare elemento di prova.