sabato, Aprile 19

Garlasco, svolta clamorosa: la Procura dubita del super perito e accende lo scontro sul DNA

Secondo Montagna, non si può parlare di un unico profilo maschile, ma di una pluralità di tracce, ciascuna delle quali potrebbe appartenere a persone diverse. Questo scenario complesso richiederebbe, secondo la difesa, un confronto su larga scala per individuare con esattezza eventuali corrispondenze.

La posizione della famiglia Poggi: “La verità è già emersa”

Dal canto suo, Gian Luigi Tizzoni, legale storico della famiglia Poggi, ha dichiarato con fermezza che non vi è alcun bisogno di riaprire il caso. Secondo l’avvocato, la verità è già stata accertata nel corso dei numerosi gradi di giudizio che hanno portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi.

Tizzoni ha affermato: “Non temiamo nuove analisi, ma non esistono nuovi elementi tali da rimettere in discussione ciò che è stato stabilito in sede giudiziaria. Le tecnologie possono progredire, ma i fatti restano. Stasi è stato condannato sulla base di prove concrete, e nessuna innovazione tecnica può cambiare ciò”.

L’analisi del genetista Garofano: “Le tracce non sono idonee”

Anche Luciano Garofano, figura di spicco nel panorama della genetica forense italiana, si è espresso in modo cauto sulla possibilità di utilizzare i vecchi campioni per arrivare a conclusioni certe. L’ex comandante del RIS ha sottolineato che, pur con le nuove tecnologie, i campioni disponibili potrebbero non essere sufficientemente affidabili per una comparazione precisa.

Garofano ha affermato: “Oggi la scienza ci permette di ottenere risultati più accurati, ma non possiamo fare miracoli. Se il materiale biologico non è in buone condizioni, anche il miglior laboratorio non può garantire certezze assolute. Tuttavia, siamo favorevoli a nuovi accertamenti, purché siano condotti con metodo e rigore”.

Il ruolo del GIP: attesa per la prossima udienza

A decidere sull’ammissibilità della ricusazione del perito e sull’eventuale esclusione di altri consulenti sarà la giudice Daniela Garlaschelli. La GIP ha scelto di prendersi del tempo per riflettere sulle richieste presentate, rinviando ogni decisione alla prossima udienza.

Durante la prossima sessione, oltre alla questione dei periti, sarà definito anche il quesito peritale, ovvero la formulazione tecnica che guiderà gli esperti nelle nuove analisi genetiche. Si tratta di un passaggio fondamentale per stabilire i criteri con cui dovranno essere effettuati i confronti genetici.

Un caso che non smette di far discutere

Il caso Garlasco continua ad avere una forte risonanza nell’opinione pubblica italiana. La vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, ha segnato profondamente il panorama giudiziario nazionale, suscitando dubbi, interrogativi e una lunga scia di processi, ricorsi e perizie.

Oggi, a quasi due decenni dai fatti, la ricerca della verità continua a generare divisioni, sia tra gli esperti che tra le persone comuni. Ogni nuovo sviluppo riapre ferite e polemiche, mentre l’attenzione mediatica resta alta.

In attesa della prossima udienza, resta aperta la possibilità che nuovi elementi emergano dal lavoro dei periti. Ma per ora, ciò che è certo è che il caso Garlasco non ha ancora scritto la sua parola fine.

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