Dopo anni di silenzi e tentativi di chiarimento, il caso di Garlasco torna nuovamente sotto i riflettori della giustizia italiana.
Nella mattinata di lunedì 17 giugno ha preso ufficialmente il via una fase fondamentale dell’inchiesta: l’incidente probatorio, disposto dal tribunale, con l’obiettivo di fare definitiva chiarezza su uno dei più discussi e controversi delitti degli ultimi ventanni.
Questa nuova attività investigativa si concentrerà sull’analisi approfondita dei reperti ancora conservati e delle impronte digitali rilevate in passato sulla scena del crimine. I risultati, attesi per il 24 ottobre, potrebbero avere un impatto determinante sul destino processuale del caso.
Un’indagine tecnica in ambienti protetti: al lavoro due esperti
Il giudice ha nominato due figure altamente specializzate per eseguire queste delicate analisi: Denise Albani, genetista, e Domenico Marchigiani, esperto in dattiloscopia. I due professionisti stanno lavorando nei laboratori della Polizia scientifica, un ambiente appositamente predisposto per evitare qualunque forma di contaminazione dei reperti. In questa fase, ogni dettaglio è trattato con estrema cautela: per questo motivo, prima dell’inizio delle operazioni, è stato prelevato il DNA di tutti i consulenti coinvolti, al fine di escludere qualsiasi rischio di alterazione accidentale del materiale esaminato.
Durante l’incidente probatorio, i consulenti delle parti potranno osservare da vicino i reperti, mentre gli avvocati assisteranno alle operazioni da dietro una barriera trasparente, proprio per rispettare la massima sicurezza nella gestione delle prove.
Restano pochi reperti: ogni dettaglio può essere decisivo
Una delle criticità maggiori di questa nuova fase investigativa è rappresentata dalla scarsità di materiale ancora disponibile. Gran parte dei reperti utili è stata consumata durante le precedenti analisi oppure riconsegnata alle famiglie coinvolte, in particolare quella della vittima Chiara Poggi e quella di Alberto Stasi, unico imputato condannato in via definitiva.