giovedì, Maggio 22

“Ho fatto cose terribili”, il biglietto e l’impronta dimenticata: Garlasco, cosa è emerso su Sempio

Durante un precedente interrogatorio, Andrea Sempio avrebbe avuto un collasso emotivo. Questo episodio, per gli inquirenti, è significativo e potrebbe rappresentare un sintomo di instabilità emotiva. Una componente psicologica che, nel contesto dell’indagine, assume un ruolo non trascurabile.

 

Sempio è stato convocato nuovamente per un interrogatorio in questa fase dell’inchiesta, ma ha scelto di non presentarsi. Una decisione che ha sollevato polemiche, soprattutto dopo la diffusione da parte del TG1 delle immagini dell’impronta ritrovata. I suoi legali hanno respinto le accuse definendole infondate e parlando di una “bufala mediatica”.

 

L’importanza della nuova comparazione delle impronte digitali

Questa volta, le impronte di Andrea Sempio sono state acquisite con tecnologie moderne: sia con scanner digitale sia con l’inchiostro tradizionale. Una metodologia più accurata rispetto a quella impiegata nel 2007, che ha permesso un confronto diretto e preciso.

 

L’esito di questa analisi rappresenta un punto cardine della nuova inchiesta. La compatibilità con l’impronta trovata sul luogo del delitto rafforza le ipotesi investigative che vedono Sempio come possibile nuovo sospettato nel caso Poggi.

 

Un caso riaperto che scuote la comunità di Garlasco

Il procedimento giudiziario è ora destinato a spostarsi nelle aule del tribunale. Per la prima volta, dopo la condanna di Alberto Stasi, un nuovo nome entra ufficialmente tra i sospettati dell’omicidio di Chiara Poggi.

 

L’intera comunità di Garlasco, profondamente segnata da questo tragico evento, segue con apprensione gli sviluppi. Le nuove prove — l’impronta, i biglietti e le analisi psicologiche — aprono scenari inediti che potrebbero riscrivere la storia giudiziaria di uno dei casi più controversi degli ultimi decenni.

 

La speranza di giungere finalmente alla verità

Le indagini sono tuttora in corso, e gli inquirenti — tra cui i PM Stefano Civardi, Valentina De Stefano, Giuliana Rizzo e il procuratore Fabio Napoleoni — continuano a lavorare per fare luce su ogni dettaglio. La speranza, condivisa da familiari, cittadini e osservatori, è che questa nuova fase investigativa possa portare a una verità definitiva.

 

L’obiettivo resta quello di ottenere giustizia per Chiara Poggi, attraverso una ricostruzione completa e basata su prove concrete. Con l’approfondimento di ogni traccia, ogni documento e ogni comportamento, si punta a risolvere un caso che ha lasciato ferite aperte troppo a lungo.

 

 

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