sabato, Giugno 7

“C’è in ballo trent’anni di galera”: gli audio di Andrea Sempio intercettato nel 2017

Parlando con il padre, dice:

“Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, che tu hai detto che lo abbiamo trovato prima.”

Segue un’altra frase emblematica: “Mi hanno chiesto se ero andato a Vigevano… ho detto non mi ricordo.” Un punto centrale per chi cerca incongruenze nel racconto di Sempio.

“Del popolo bue non me ne frega più niente”

In un altro audio, Sempio sbotta:

“So che sbaglio, perché è molto importante… però non me ne frega più niente. Continuino pure a pensare che ho portato lo scontrino alla cavolo…”

E aggiunge, con tono rabbioso:

“Del popolo bue non me ne frega. Di impressionare la casalinga, farle credere… pensa quello che vuoi.”

Sul DNA trovato sotto le unghie di Chiara

Il giorno prima, Sempio ironizza sulla prova genetica:

“Questa merda di DNA… cosa state dicendo… ormai alla gente piace discutere su quello. Se parti dal presupposto che c’è il mio DNA, allora puoi dire tutto…”

Parole sovrapposte dalla musica, ma sufficienti per far riaprire una riflessione seria sull’intera indagine. La traccia genetica sotto le unghie della vittima era stata considerata “compatibile” ma non sufficiente per un’accusa formale.

Il caso è riaperto

Le nuove indagini della Procura stanno riascoltando tutti gli audio originali con maggiore attenzione. Secondo alcune fonti, le trascrizioni usate in passato avrebbero omesso o travisato diverse frasi. Se confermato, potrebbe essere una svolta clamorosa nel giallo di Garlasco.

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