lunedì, Aprile 7

Italia. Scontri in piazza, cosa succede

Roma, scontri durante il sit-in contro il decreto sicurezza: il governo modifica il testo dopo i rilievi del Quirinale

Roma, 4 aprile 2025 – Piazza del Pantheon, nel cuore della capitale, è stata teatro di momenti di tensione durante una manifestazione contro il nuovo decreto sicurezza approvato dal governo. Il sit-in, inizialmente pacifico, ha registrato attimi di scontro quando un gruppo di manifestanti ha cercato di forzare il blocco delle forze dell’ordine diretto verso Palazzo Chigi.

Tensione in piazza: il corteo prova a raggiungere le sedi istituzionali

I partecipanti alla manifestazione hanno espresso il proprio dissenso lanciando slogan e alcuni oggetti, tra cui bottiglie, contro il cordone di polizia. Gli agenti hanno reagito respingendo i manifestanti con gli scudi antisommossa, impedendo l’avvicinamento agli edifici istituzionali. Dopo i momenti di tensione, i manifestanti sono tornati verso il centro della piazza, dove la protesta è proseguita in modo più contenuto.

Consiglio dei ministri straordinario: approvate le modifiche al decreto

Contemporaneamente, a Palazzo Chigi si è svolta una riunione lampo del Consiglio dei ministri. In soli trenta minuti, l’esecutivo ha approvato le modifiche richieste dal Presidente della Repubblica al decreto sicurezza. Il testo originario aveva suscitato alcune perplessità da parte del Quirinale, soprattutto in merito al rispetto della privacy e all’equilibrio dei poteri istituzionali.

Privacy e servizi segreti: rimossa la norma più controversa

Una delle principali modifiche riguarda la cancellazione della norma che obbligava enti pubblici, università, enti di ricerca e società partecipate a fornire informazioni ai Servizi segreti anche in deroga alle leggi sulla privacy. Una previsione ritenuta eccessivamente invasiva e potenzialmente lesiva dei diritti fondamentali, ora completamente eliminata dalla versione definitiva del decreto.

Intelligence sotto copertura: confermata l’infiltrazione in gruppi criminali

È rimasta invece invariata la disposizione che consente agli agenti dei servizi segreti di infiltrarsi all’interno di organizzazioni criminali, terroristiche o sovversive, anche con ruoli di responsabilità. La norma intende rafforzare l’efficacia delle attività di prevenzione e contrasto delle minacce alla sicurezza nazionale.

Proteste e rivolte: specificate le condizioni per il reato

Il nuovo testo chiarisce che il reato di rivolta, nei casi che riguardano carceri o Centri per il rimpatrio, sarà configurabile solo in presenza di comportamenti che compromettano l’ordine e la sicurezza. Sono escluse quindi le forme di protesta non violente. Inoltre, viene precisato che questa norma non si applica ai Centri di accoglienza, distinguendoli dai CPR per finalità e funzionamento.

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