lunedì, Ottobre 27

Lega, mozione anti-islamizzazione: Salvini annuncia stretta su velo e ricongiungimenti

Tra le proposte, due passaggi chiave:

  • Introduzione di un reato per chi costringe le donne a coprirsi il viso.
  • Divieto di velo integrale nelle scuole, anche per le bambine in età prescolare.

«Non posso credere – dichiara Sardone – che bimbe di cinque o sette anni si coprano per scelta religiosa. È una costrizione, non una cultura». Racconta anche un episodio: «Un’insegnante mi ha detto che quando una bambina musulmana viene messa vicino a un compagno maschio, i genitori minacciano di ritirarla da scuola. È una sottomissione inaccettabile».

Le origini legislative e la linea nazionale

Una legge contro l’occultamento del volto esiste già in Italia, ma – ricordano i rappresentanti della Lega – le sentenze della Cassazione l’hanno indebolita nel tempo. Per questo, i deputati Igor Iezzi (Lega) e diversi esponenti di Fratelli d’Italia hanno depositato nuovi testi per irrigidire le regole. L’obiettivo del partito è reintrodurre sanzioni efficaci e uniformare le ordinanze locali a un quadro legislativo nazionale.

“Difendiamo la libertà delle donne e l’identità italiana”

«Fino a quando ci sarà la Lega – assicurano Sardone e Corbetta – difenderemo la libertà delle donne, la sicurezza dei cittadini e l’identità delle nostre comunità. Chi vive qui deve rispettare le nostre regole».

Il partito annuncia inoltre che la “battaglia culturale” proseguirà finché «le associazioni islamiche non firmeranno un concordato con lo Stato italiano», in modo da garantire “trasparenza, libertà e reciprocità nei rapporti religiosi”.

Il contesto politico

La mossa arriva in un momento di crescente tensione in Europa, dove le manifestazioni pro-Palestina hanno riaperto il dibattito sull’integrazione e sulla radicalizzazione islamica. La Lega, dopo un periodo di silenzio sui temi migratori, punta a riconquistare centralità nel dibattito identitario, facendo leva su sicurezza e sovranità culturale.

Resta ora da capire come il governo e gli alleati di maggioranza, in particolare Fratelli d’Italia, reagiranno alla proposta di un nuovo impianto normativo che promette di “cambiare tutto” sul fronte dei rapporti tra Stato e islam in Italia.

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