Telefonate dopo l’Alaska: il dossier Ucraina riparte
All’indomani del faccia a faccia in Alaska tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, si è aperta una fitta rete di contatti con l’Europa e con Kiev.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato un imminente incontro a Washington, mentre da Roma Giorgia Meloni parla di «finalmente uno spiraglio per discutere di pace in Ucraina», sottolineando che «l’Italia sta facendo la sua parte insieme agli alleati occidentali».
La linea dell’Unione europea: garanzie e sostegno
In una dichiarazione congiunta, i leader europei hanno ribadito la disponibilità a collaborare «con il presidente Trump e il presidente Zelensky» per organizzare un vertice trilaterale con supporto europeo. Il messaggio è netto: nessun diritto di veto della Russia sulla traiettoria euro-atlantica di Kiev e confini che non possono essere modificati con la forza. L’obiettivo dichiarato resta una pace «giusta e duratura», senza arretramenti sui principi di sovranità e integrità territoriale.
Cosa dice Meloni: lo “spiraglio” e i paletti italiani
La premier rimarca il cambio di fase, ma fissa alcuni paletti. Vediamoli nella prossima pagina.