Meloni tagliata fuori: l’Europa che conta si stringe attorno a Zelensky, senza Roma
In una sala appartata della capitale albanese
, a margine del summit della Comunità Politica Europea, si è consumato un passaggio simbolico e sostanziale per il futuro del continente: un incontro ristretto tra i leader dei Paesi chiave del fronte filoucraino – Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz, Donald Tusk – con Volodymyr Zelensky e in collegamento telefonico Donald Trump. Ma al tavolo non c’era Giorgia Meloni. Un’assenza che non è passata inosservata.
Un’esclusione che pesa
Non si è trattato di una svista diplomatica, ma di una scelta politica chiara: l’Italia non è stata considerata parte del nucleo decisionale che sta riorganizzando la risposta occidentale alla guerra in Ucraina. In un momento chiave per la diplomazia europea, Meloni è rimasta fuori dalla porta.
Il cosiddetto gruppo dei “Volenterosi” – come lo definiscono i media europei – si è stretto attorno a Zelensky, tracciando la linea per i prossimi mesi. Hanno discusso dei negoziati di Istanbul e delle nuove mosse da mettere in campo contro la Russia. Zelensky ha chiesto con fermezza “una reazione forte in caso di fallimento dei colloqui”. E chi conta davvero, c’era.
Starmer: “Allineare le risposte con Trump”
Durante l’incontro, Keir Starmer ha dichiarato apertamente l’intenzione di “allineare le risposte” alle posizioni emerse dal dialogo con Trump e dalla richiesta di Zelensky. Intanto Ursula von der Leyen ha annunciato l’arrivo del 18° pacchetto di sanzioni contro Mosca.