venerdì, Luglio 18

Nordio sul caso Garlasco: “Comunque finisca, finirà male”

Il profilo genetico, indicato come Ignoto 3, è stato isolato in un punto della garza che, secondo la genetista Denise Albani, potrebbe non essere stato contaminato. Tuttavia, la quantità è minima: meno di un’unità cellulare. Per questo gli investigatori stanno valutando ogni ipotesi, incluso il confronto con chi, nel 2007, entrò in contatto con il corpo della vittima durante le fasi di sopralluogo, autopsia e trasporto.

Cosa succede ora?

I magistrati intendono proseguire con una serie di tamponi per escludere contaminazioni: verranno analizzati i Dna di medici legali, tecnici, soccorritori e addetti delle onoranze funebri. Inoltre, è stato avviato un nuovo screening su amici e conoscenti di Sempio, inclusi ex compagni di scuola: sarebbero già stati acquisiti i registri scolastici dell’epoca.

Il punto cruciale resta lo stesso: se il Dna appartiene a un estraneo e non è frutto di contaminazione, il caso Garlasco potrebbe subire un’ennesima, clamorosa svolta. Ma, come ha sottolineato Nordio, «dopo 18 anni, dimostrare la verità sarà difficilissimo».

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