«I lavori preparatori sono in corso e molto probabilmente li concluderemo prima della fine dell’anno», ha dichiarato Putin, come riportato dalla CNN. Secondo quanto riferito, la prima serie di missili balistici a raggio intermedio Oreshnik e dei relativi sistemi sarebbe già stata prodotta ed entrata in servizio. Durante una visita con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il leader del Cremlino ha confermato che sono stati già selezionati i siti per il dispiegamento.
Incendio vicino alla centrale di Zaporizhzhia
Nel frattempo, un altro fronte di preoccupazione si apre in Ucraina. A seguito di bombardamenti ucraini, si è sviluppato un incendio nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’allarme è rientrato dopo l’intervento dei servizi di emergenza. Secondo le autorità filorusse che controllano l’impianto, non si sono verificati danni alla struttura né feriti tra i dipendenti. I livelli di radiazione sono rimasti nei limiti di sicurezza.
Trump: “Sottomarini Usa più vicini alla Russia”
Il presidente americano Donald Trump ha risposto indirettamente alle dichiarazioni russe, annunciando che due sottomarini nucleari statunitensi sono stati dislocati in “regioni appropriate” vicino alla Russia. «Quando sento parlare di nucleare, mi si illuminano gli occhi. È la minaccia definitiva», ha affermato Trump in un’intervista a Newsmax, motivando la scelta come “reazione alle parole provocatorie” dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev.
Il Cremlino minimizza: “Nessuna nuova minaccia”
Dalla Russia, tuttavia, i toni si fanno più cauti. L’ex generale e attuale deputato della Duma Leonid Ivlev ha dichiarato all’agenzia TASS che l’impiego dei sottomarini Usa non rappresenta una nuova minaccia, poiché Mosca è perfettamente a conoscenza delle manovre. Altri parlamentari di Russia Unita hanno sottolineato che qualsiasi tentativo di intimidazione è inutile grazie alla potente flotta sottomarina russa.
Il Cremlino e lo stesso Medvedev non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali in merito alla decisione americana. Ma le tensioni diplomatiche e militari fra le due potenze sembrano tutt’altro che in calo.