Il dramma della cabina a monte
Particolare preoccupazione è emersa fin dai primi momenti per la cabina che si trovava a monte, quella precipitata dopo il distacco del cavo. A bordo di essa vi erano almeno cinque persone, tra cui l’operatore di bordo. I soccorritori hanno dovuto affrontare numerose difficoltà per raggiungere il luogo dell’impatto, situato in una zona impervia e resa ancora più inaccessibile dal maltempo.
Secondo le ultime informazioni, il bilancio della tragedia è salito a cinque vittime, con un’altra persona che versa in condizioni gravi. Tra i deceduti ci sarebbero anche turisti che avevano scelto di godersi una giornata sul Monte Faito, una delle mete più panoramiche e suggestive della Campania.
La conferma dell’identità del macchinista
Nel tardo pomeriggio è arrivata la conferma ufficiale dell’identità di una delle vittime. Si tratta di Carmine Parlato, l’operatore di bordo della funivia, iscritto alla Filt Cgil, il sindacato dei trasporti. A darne notizia è stata proprio la Cgil, che ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa del lavoratore, sottolineando l’urgenza di fare chiarezza sulle cause del disastro.
“L’operatore di bordo era nostro iscritto, siamo senza parole,” ha dichiarato il sindacato in una nota. “Ora è il momento del cordoglio, ma bisogna anche chiarire responsabilità e dinamiche dell’incidente. Carmine era un professionista stimato, impegnato quotidianamente per garantire la sicurezza del servizio.”
L’impatto sulla comunità e le reazioni ufficiali
La notizia dell’incidente ha scosso profondamente l’intera comunità di Castellammare di Stabia e del comprensorio del Monte Faito. In molti conoscevano Carmine Parlato, descritto come una persona gentile, disponibile e molto legata al proprio lavoro. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati anche sui social, da parte di cittadini e rappresentanti istituzionali.
Anche il presidente dell’EAV, l’ente che gestisce la funivia, ha espresso dolore per quanto accaduto e ha promesso massima trasparenza nelle indagini. “È una tragedia inaccettabile. Ci stringiamo alle famiglie delle vittime. Vogliamo verità e giustizia,” ha dichiarato in una nota ufficiale.
L’apertura di un’inchiesta
Le autorità hanno già avviato un’inchiesta per accertare le cause e le eventuali responsabilità dell’accaduto. I tecnici incaricati analizzeranno la struttura dell’impianto, i materiali utilizzati e i registri di manutenzione per stabilire se vi siano state negligenze o omissioni nei controlli.
L’ipotesi principale resta quella del guasto tecnico dovuto al maltempo, ma non si escludono altre piste. Le indagini dovranno chiarire anche se la riapertura dell’impianto sia avvenuta nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste.