sabato, Luglio 26

“Un orrore, non doveva succedere”. Garlasco, caos con De Rensis in diretta e il conduttore chiude i microfoni

La presenza di questo DNA solleva domande cruciali: si tratta di una contaminazione o di una prova finora ignorata? Se dovesse emergere l’identità del soggetto a cui appartiene, Alberto Stasi potrebbe essere completamente scagionato.

Secondo De Rensis, la garza su cui è stato rilevato il DNA era rimasta a lungo non analizzata. Il legale ha parlato di una grave negligenza nelle indagini iniziali, affermando con forza: “Un errore così non dovrebbe mai accadere”.

Scontro in studio tra De Rensis e gli altri ospiti

La tensione ha raggiunto livelli altissimi quando il giornalista Stefano Zurlo ha minimizzato il valore dell’impronta 33, definendola una semplice “fotografia” e quindi non rilevante ai fini giudiziari. A quel punto, De Rensis ha perso la pazienza e ha accusato i media di contribuire alla confusione e alla distorsione della realtà processuale.

La discussione si è fatta talmente accesa che Giuseppe Brindisi è stato costretto a chiudere i microfoni in diretta, per evitare che il dibattito degenerasse ulteriormente. Un gesto raro in una trasmissione televisiva, ma necessario per contenere l’escalation verbale.

Il caso Sempio e il verbale “aperto”

Altro elemento controverso della serata è stato l’interrogatorio di Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi. Secondo De Rensis, nel verbale dell’interrogatorio ci sarebbero anomalie, in particolare il fatto che fosse stato lasciato “aperto” per ore prima della firma finale.

Quando Zurlo ha suggerito che potesse trattarsi di una “banale dimenticanza”, l’avvocato è sbottato: “Un orrore. Questo non deve succedere”. A quel punto la tensione era palpabile, e il clima in studio si è fatto ancora più teso.

La chiamata all’ambulanza e le condizioni di Sempio

Un altro dettaglio che ha generato clamore riguarda la chiamata all’ambulanza per Andrea Sempio. La sua avvocata, Angela Taccia, ha spiegato che il giovane non era in grado di sostenere l’interrogatorio a causa di una forte reazione a due tachipirina da 1.000 mg, che gli avevano causato uno stato di confusione.

Secondo Taccia, l’intervento dell’ambulanza fu solo a scopo precauzionale, ma per De Rensis rappresenta l’ennesima anomalia che dimostrerebbe un approccio troppo superficiale da parte degli inquirenti nei confronti di altre piste investigative.

La posizione di Sabrina Scampini: “Difendiamo la famiglia Poggi”

A schierarsi con forza dalla parte della famiglia Poggi è stata la giornalista Sabrina Scampini, che ha difeso l’operato dell’avvocato Tizzoni e ha chiesto rispetto per il dolore della famiglia. Scampini ha anche criticato i continui tentativi, a suo dire, di “revisionismo processuale”, che non farebbero altro che alimentare confusione e accanimento

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