Caso Garlasco, colpo di scena su Sempio: cosa ha chiesto la procura al Gip
Il caso Garlasco, una delle vicende giudiziarie italiane più controverse e discusse degli ultimi due decenni, torna al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria con un’inaspettata svolta.
A distanza di quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la Procura di Pavia ha presentato una richiesta formale al Giudice per le indagini preliminari (GIP) Daniela Garlaschelli, sollevando dubbi sull’imparzialità del genetista Emiliano Giardina, nominato come super perito per l’analisi del DNA.
La nuova udienza, parte dell’incidente probatorio, rappresenta un momento cruciale in questo iter giudiziario complesso. La richiesta della Procura potrebbe influenzare profondamente l’andamento delle indagini, riaccendendo l’interesse e le polemiche su un caso che ha già diviso l’opinione pubblica e gli esperti del diritto.
La richiesta di ricusazione: perché la Procura vuole escludere Giardina
La Procura ha avanzato una richiesta di ricusazione nei confronti del professor Emiliano Giardina, noto genetista forense incaricato di effettuare nuove analisi genetiche sui campioni biologici raccolti all’epoca dell’omicidio. La motivazione principale di tale richiesta risiede in una recente intervista televisiva rilasciata dallo stesso Giardina alla trasmissione Le Iene.
Secondo i magistrati, le dichiarazioni pubbliche del genetista potrebbero compromettere la sua imparzialità, minando la credibilità e la neutralità delle sue future valutazioni. Non si tratta dunque di mettere in discussione le competenze scientifiche del professionista, bensì la sua posizione di terzietà, fondamentale in un contesto delicato come quello dell’incidente probatorio.
Anche la difesa di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi già condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio avvenuto nel 2007, ha appoggiato la richiesta di ricusazione. L’avvocata Giada Bocellari, legale esclusiva di Stasi in questa fase, ha inoltre sollevato un’ulteriore istanza: l’esclusione di Luciano Garofano, ex comandante del RIS di Parma, attualmente consulente tecnico per la difesa di Andrea Sempio.
Chi è Andrea Sempio e perché è sotto indagine
Andrea Sempio, all’epoca dei fatti amico stretto di Marco Poggi, fratello della vittima, è finito al centro di nuove indagini dopo il ritrovamento di una traccia genetica riconducibile potenzialmente al suo profilo. Il DNA in questione è stato individuato sotto le unghie della giovane Chiara Poggi e, secondo alcuni esperti, potrebbe coincidere con quello di Sempio.
A seguito di queste nuove rilevazioni, la sua posizione è divenuta oggetto di indagine, anche se non vi è ancora alcuna certezza sull’effettiva compatibilità della traccia biologica. L’avvocato difensore di Sempio, Massimo Lovati, ha dichiarato che il suo assistito è “sereno” e ha ribadito pubblicamente che “non ha nulla da temere”.
Le opinioni contrastanti sulle nuove analisi del DNA
Il tema centrale di questa nuova fase processuale è rappresentato proprio dalle nuove tecnologie disponibili per l’analisi del DNA. La giurisprudenza italiana ha assistito, negli ultimi anni, a notevoli avanzamenti in ambito genetico-forense, che consentono oggi di lavorare su campioni degradati o parziali in modo più preciso.
Nonostante ciò, le opinioni sul valore probatorio delle tracce raccolte nel 2007 rimangono contrastanti. La difesa della famiglia Poggi, in particolare, esprime forti riserve sull’attendibilità di questi nuovi accertamenti. L’avvocato Francesco Montagna, legale di Marco Poggi, sostiene che i campioni esaminati siano “misti e degradati”, rendendo impossibile una determinazione certa del profilo genetico.