venerdì, Maggio 9

Caso Garlasco, le nuove indagini sul DNA, Roberta Bruzzone: “C’è un problema grosso”

Le perplessità sul trasferimento del DNA

Uno degli interrogativi principali riguarda il modo in cui questo DNA possa essere arrivato sulle dita della vittima. “La quantità di materiale biologico rinvenuta è estremamente ridotta, parliamo di pochissimi picogrammi. Questo è un dato molto peculiare, tant’è che la lettura ha evidenziato solo il cromosoma Y e non l’intero profilo genetico,” ha precisato la Bruzzone.

L’elemento critico da chiarire è se il DNA sia stato depositato direttamente o attraverso un meccanismo di trasferimento indiretto, noto come touch DNA. “Un dato certo è che Andrea Sempio frequentava abitualmente l’abitazione dei Poggi, almeno fino alla settimana precedente il delitto. Utilizzava spesso il computer condiviso con il fratello di Chiara e con la stessa vittima. Questo rende plausibile l’ipotesi di un trasferimento indiretto del DNA attraverso il contatto con oggetti presenti nella casa,” ha aggiunto la criminologa.

La presenza del DNA di Sempio sotto le unghie di Chiara Poggi, dunque, non sarebbe un elemento decisivo da solo, poiché potrebbe derivare da una contaminazione indiretta piuttosto che da un contatto diretto avvenuto durante l’aggressione.

DNA sotto le unghie: indizio decisivo o dato marginale?

Un altro aspetto cruciale riguarda la quantità di DNA rinvenuta. Secondo gli esperti, il materiale genetico individuato sotto le unghie della vittima è davvero esiguo e non compatibile con un evento come un graffio o una reazione difensiva. In altre parole, non ci sarebbero prove sufficienti per affermare che Chiara abbia avuto un contatto fisico con il suo aggressore tale da permettere la trasmissione di una quantità di DNA rilevante.

Le altre piste investigative

Le indagini della Procura, tuttavia, non si stanno concentrando esclusivamente sulle tracce genetiche. Parallelamente, gli investigatori stanno analizzando impronte digitali, intercettazioni telefoniche e altri dati relativi alle comunicazioni, oltre a raccogliere nuove testimonianze. Questo approccio multidisciplinare potrebbe fornire ulteriori elementi di prova per comprendere con maggiore certezza le dinamiche dell’omicidio.

Conclusioni: il DNA cambierà il corso delle indagini?

Il caso di Garlasco continua a suscitare dubbi e domande. La nuova indagine sul DNA potrebbe portare a nuove scoperte, ma per ora rimangono molte incognite. La presenza del cromosoma Y compatibile con il profilo di Andrea Sempio rappresenta un dato interessante, ma non sufficiente per trarre conclusioni definitive.

Come sottolinea Roberta Bruzzone, il nodo cruciale resta capire come questo DNA sia arrivato sulle dita della vittima: si tratta di una traccia lasciata dall’assassino o di una contaminazione avvenuta in un altro contesto? Le risposte potrebbero emergere solo con ulteriori accertamenti scientifici e investigativi.

Nel frattempo, l’inchiesta prosegue, con la speranza che la verità sull’omicidio di Chiara Poggi possa finalmente emergere con chiarezza.

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