sabato, Luglio 5

“C’è stato un grave errore”. Garlasco, clamoroso colpo di scena: parla l’ex Ris Garofano

Si tratta di un’impronta rilevata su una parete della scala che conduce alla cantina, nei pressi del punto esatto dove fu trovato il corpo di Chiara Poggi. All’epoca, i Ris di Parma considerarono la traccia non significativa dal punto di vista investigativo, poiché risultava negativa ai test più attendibili per la rilevazione del sangue.

Il nome di Andrea Sempio e le nuove ipotesi accusatorie

Nel corso delle indagini riaperte, quella stessa impronta è stata rianalizzata con tecnologie più avanzate e sarebbe stata attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Questo nuovo sviluppo ha portato all’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati, un passaggio che ha generato grande clamore mediatico e acceso un forte dibattito.

Secondo la Procura, la “traccia 33” potrebbe costituire un elemento chiave per riaprire il caso e riconsiderare l’intero scenario investigativo. Tuttavia, non tutti sono d’accordo sulla validità di questa prova.

Luciano Garofano solleva gravi dubbi: “Errore clamoroso”

A sollevare forti perplessità sulla fondatezza di questo nuovo sviluppo è l’ex comandante dei Ris, Luciano Garofano. Oggi consulente della difesa di Andrea Sempio, Garofano ha dichiarato pubblicamente che l’attribuzione della traccia all’indagato sarebbe basata su un errore tecnico.

“La traccia 33 non è affidabile. Le presunte 15 minuzie che la renderebbero riconducibile a Sempio non sono riscontrabili. Le poche caratteristiche visibili non possono essere collegate con certezza al suo profilo, anche a causa di un errore nell’orientamento dell’impronta,” ha affermato Garofano. Secondo l’ex comandante, parte delle corrispondenze rilevate dal software sarebbero falsate da interferenze con il muro o da errate interpretazioni tecnologiche.

Le parole dell’avvocata Angela Taccia: “Traccia contaminata e analizzata male”

Anche la difesa di Andrea Sempio, rappresentata dall’avvocata Angela Taccia, si mostra scettica nei confronti dell’interpretazione accusatoria. L’avvocata ha sottolineato che la “traccia 33” presenta evidenti interferenze murarie che ne compromettono l’analisi.

“Se la traccia fosse stata ingrandita e osservata correttamente fin dall’inizio, si sarebbe notato che non era compatibile con il profilo di Sempio,” ha dichiarato Taccia. Ha inoltre ribadito l’importanza della corretta conservazione e analisi dei reperti: “Ora che alcuni materiali congelati verranno finalmente esaminati, bisognerà prestare la massima attenzione. Se l’analisi sarà condotta con rigore, non emergeranno prove a carico del mio assistito.”

Un caso ancora aperto: verità lontana o nuova svolta?

Il nuovo capitolo del caso Garlasco apre scenari inediti e potenzialmente decisivi. Dopo diciotto anni, si continua a cercare una verità che soddisfi pienamente giustizia e opinione pubblica. L’eventuale esclusione della responsabilità di Andrea Sempio potrebbe nuovamente spostare il focus dell’inchiesta e riportare in discussione l’intera ricostruzione dell’omicidio.

Intanto, il clamore mediatico resta alto, e l’attenzione dell’Italia è ancora una volta rivolta a quel tragico giorno d’estate del 2007. Il delitto di Chiara Poggi rimane un mistero intricato, e le nuove indagini, se condotte con rigore scientifico e trasparenza, potrebbero finalmente offrire risposte a una vicenda che da troppo tempo attende giustizia.

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