domenica, Maggio 11

Resinovich, il tecnico va dagli inquirenti: “Ho procurato io la frattura a Liliana”

 

Un tecnico che partecipò all’autopsia ha dichiarato spontaneamente agli inquirenti che la frattura alla vertebra toracica T2 potrebbe essere stata causata accidentalmente durante l’esame post mortem.

La dichiarazione del tecnico e le implicazioni

Il preparatore anatomico, coinvolto nell’autopsia dell’11 gennaio 2022 presso l’obitorio di via Costalunga, ha riferito di aver potuto causare involontariamente la frattura alla vertebra durante le operazioni di esame. Questa affermazione potrebbe influenzare significativamente le indagini, poiché la frattura era stata considerata un elemento chiave per sostenere l’ipotesi di un’aggressione violenta.

Le teorie precedenti sulla frattura vertebrale

Prima di questa dichiarazione, erano state avanzate diverse ipotesi per spiegare la frattura alla vertebra toracica T2 di Liliana Resinovich. Alcuni esperti avevano suggerito che la lesione potesse essere il risultato di una colluttazione, durante la quale la vittima avrebbe subito una torsione forzata del collo. Altri avevano ipotizzato che la frattura potesse essere stata causata da una brusca frenata in auto durante un alterco con l’aggressore.

Le conclusioni della nuova perizia

Una nuova perizia, condotta dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo e dal suo team, ha concluso che Liliana Resinovich è morta per soffocamento esterno diretto, escludendo l’ipotesi del suicidio. La perizia ha rilevato lesioni compatibili con un’aggressione, tra cui contusioni al volto e alla mano destra, e ha indicato che la morte è avvenuta il giorno della scomparsa.

Le critiche alla prima autopsia

Il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, ha denunciato i periti che hanno condotto la prima autopsia, accusandoli di errori e omissioni che avrebbero compromesso l’accertamento della verità. Secondo lui, la scena del ritrovamento del corpo sarebbe stata contaminata, rendendo difficili ulteriori analisi.

Le indagini in corsa

Attualmente, il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, è indagato per omicidio. Durante una perquisizione nella sua abitazione, gli inquirenti hanno sequestrato numerosi coltelli e un maglione giallo, la cui fibra sarebbe simile a tracce di tessuto trovate sul corpo della vittima.

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