Sovrapposizioni sospette: altri interrogatori in contemporanea?
Un altro elemento critico riguarda la tempistica. Durante il presunto intervallo in cui Sempio si sarebbe recato a casa, i carabinieri avrebbero verbalizzato altri interrogatori. Questo dettaglio suggerisce che il verbale di Sempio sia stato mantenuto aperto per ore, senza seguire la prassi che impone una chiusura e riapertura in caso di interruzione significativa.
Anche questo aspetto alimenta i dubbi sulla gestione corretta del procedimento e, di conseguenza, sull’affidabilità di ciò che è stato verbalizzato.
Perché tutto questo è importante per il caso Garlasco?
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi è stato uno dei più seguiti della cronaca giudiziaria italiana. Dopo anni di indagini e processi, Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. Tuttavia, nel tempo sono emersi nuovi elementi, tra cui proprio la posizione di Andrea Sempio, finito anche sotto indagine.
Ora, la veridicità della sua testimonianza e la regolarità del verbale che la documenta potrebbero riaprire scenari inattesi. Se ci fosse stata davvero una gestione irregolare della verbalizzazione, si potrebbero sollevare interrogativi anche sull’impianto accusatorio che ha portato alla condanna di Stasi.
Parola alla giustizia: cosa succederà ora?
La prossima tappa fondamentale sarà l’incidente probatorio, in cui le parti potranno esaminare nel dettaglio gli atti e chiedere chiarimenti sulla verbalizzazione dell’interrogatorio di Sempio. In questa sede sarà possibile verificare se ci siano errori formali o omissioni che possano compromettere l’attendibilità della prova.
Se venisse accertato che il verbale presenta vizi procedurali, si potrebbe aprire la strada a una revisione del caso o, quanto meno, a un approfondimento giudiziario su aspetti finora trascurati.
La memoria e i documenti: due verità in conflitto
Il contrasto tra il racconto personale di Sempio e il contenuto ufficiale del verbale mette in luce uno dei problemi ricorrenti nei processi penali: l’affidabilità della memoria umana contro la rigidità della documentazione. In un caso così delicato, ogni dettaglio può fare la differenza tra la conferma di una verità giudiziaria o la sua messa in discussione.