Nei terremoti superficiali, come quelli tipici delle zone soggette a bradisismo (un fenomeno che interessa i Campi Flegrei), questo effetto è ancora più evidente. La bassa profondità dell’epicentro fa sì che l’onda sonora raggiunga quasi immediatamente la superficie, rendendo il boato particolarmente nitido e talvolta spaventoso, anche se la scossa vera e propria è lieve.
Questo fenomeno non è necessariamente un indicatore di maggiore pericolosità, ma è una manifestazione naturale del modo in cui le onde sismiche si propagano. Comprendere questi meccanismi aiuta la popolazione a riconoscere meglio i segnali di un evento sismico e a reagire con maggiore consapevolezza.
Una nuova scossa sismica scuote l’area flegrea
Nella tarda mattinata del 23 maggio 2025, precisamente alle ore 12:44, una scossa di terremoto è stata chiaramente percepita dai residenti della zona dei Campi Flegrei, nell’area del Napoletano. Il sisma, di magnitudo 2.6 sulla scala Richter, ha avuto origine a una profondità di circa 2,5 chilometri sotto la superficie terrestre, nella zona del cratere di Monte Nuovo, a Pozzuoli. Il fenomeno è stato classificato come evento bradisismico, tipico della caldera flegrea, e non ha causato danni a persone o strutture.
L’evento: scossa lieve ma percepita chiaramente
Nonostante la scossa sia stata considerata di lieve entità, molti cittadini della zona hanno segnalato di aver percepito distintamente il movimento del terreno, accompagnato da un forte boato. Questo tipo di rumore è frequente nei terremoti poco profondi, dove l’energia sprigionata si propaga rapidamente in superficie, rendendo il fenomeno particolarmente evidente.
Il punto sull’attività bradisismica dei Campi Flegrei
La natura del sisma è legata al fenomeno del bradisismo, un processo geologico caratteristico dei Campi Flegrei, che consiste in un lento sollevamento o abbassamento del suolo causato da variazioni della pressione nei serbatoi magmatici sotterranei. Questi eventi sono costantemente monitorati dall’Osservatorio Vesuviano e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), attraverso una fitta rete di sismografi distribuiti nell’area.
Il sensore più sensibile: Monte Nuovo
Secondo quanto rilevato dalla rete sismica dell’INGV, il sensore che ha registrato la maggiore oscillazione durante la scossa è stato quello installato nei pressi di Monte Nuovo. Si tratta di uno dei punti strategici per il monitoraggio dell’attività sismica flegrea, proprio perché situato vicino a uno dei crateri più attivi del sistema vulcanico. Questo dato conferma che l’epicentro del sisma è stato localizzato con precisione nell’area del cratere.
La comunicazione ufficiale del sindaco di Pozzuoli
A confermare l’evento è stato anche il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, che ha pubblicato un messaggio sui social network per informare la cittadinanza. Il primo cittadino ha riportato che l’Osservatorio Vesuviano ha comunicato l’avvenimento del sisma, precisando che si è trattato di un evento localizzato nel cratere di Monte Nuovo e che potrebbe essere stato accompagnato da un boato udito nella zona prossima all’epicentro.
Nessun danno segnalato, ma attenzione alta
Fortunatamente, secondo quanto riferito dalle autorità locali e dai tecnici dell’INGV, la scossa non ha provocato danni a edifici né ha causato feriti. Tuttavia, l’attenzione resta alta, poiché la zona dei Campi Flegrei è soggetta a una costante attività sismica e vulcanica. Gli esperti ricordano che, sebbene questi fenomeni siano spesso di lieve entità, rientrano in un contesto geologico molto complesso e potenzialmente pericoloso.
Precedenti recenti: scossa di magnitudo 4.4 solo una settimana fa
Vale la pena ricordare che solo una settimana prima, un’altra scossa di terremoto era stata avvertita nella stessa area. In quel caso, il sisma aveva raggiunto una magnitudo di 4.4, risultando decisamente più forte rispetto a quello del 23 maggio. L’evento aveva destato una certa preoccupazione nella popolazione e aveva spinto le autorità ad aumentare i controlli e il monitoraggio del territorio.
Il ruolo dell’Osservatorio Vesuviano e dell’INGV
L’Osservatorio Vesuviano, che fa capo all’INGV, ha il compito fondamentale di monitorare costantemente l’area vulcanica napoletana, inclusi Vesuvio, Ischia e i Campi Flegrei. Grazie a sofisticate tecnologie e a una rete capillare di sensori, è possibile rilevare in tempo reale ogni minimo movimento tellurico e fornire rapidamente le informazioni necessarie alle autorità locali e alla Protezione Civile.
Raccomandazioni alla popolazione
Le autorità invitano la cittadinanza a mantenere la calma e a seguire scrupolosamente le indicazioni fornite in caso di nuove scosse. È importante conoscere le procedure di sicurezza da adottare durante un terremoto e restare aggiornati attraverso i canali ufficiali del Comune, della Protezione Civile e dell’Osservatorio Vesuviano.