L’ipotesi avanzata nei giorni scorsi dal tecnico Enrico Manieri, e sostenuta dalla stessa Bolzan, è che questo foro possa essere stato provocato accidentalmente dal contatto con un portavaso in ferro battuto, presente sulla scena del crimine. “Non si tratterebbe di un colpo diretto”, precisa l’esperta, “ma di un effetto secondario di un altro impatto”, che avrebbe spinto la vittima a urtare contro l’oggetto appuntito.
L’orario della morte ancora al centro del dibattito
Oltre alla ferita anomala, Bolzan sottolinea anche le incongruenze sull’orario della morte: il medico legale aveva collocato il decesso tra le 10:30 e le 12, con una centralità attorno alle 11-11:30. Un dettaglio che contrasta con ricostruzioni successive e che continua a sollevare dubbi sulla presenza o meno di Stasi nella casa in quell’arco temporale.
Un colpo di scena nelle nuove indagini
Il caso Garlasco ha visto riaprirsi il fronte investigativo con l’indagine in concorso su Andrea Sempio, e questo elemento, se confermato e approfondito, potrebbe rivelarsi determinante. Ancora una volta, un dettaglio fisico e oggettivo rischia di capovolgere l’intera narrazione di un delitto che da quasi vent’anni non smette di sollevare interrogativi e dubbi.