giovedì, Luglio 31

Arrestata a Roma Carla Zambelli, deputata ricercata dall’Interpol

La Corte Suprema brasiliana, attraverso il giudice Alexandre de Moraes, aveva disposto nei mesi scorsi l’arresto e la detenzione definitiva di Zambelli, insieme alla perdita del mandato parlamentare. La deputata è stata condannata per falsità ideologica e violazione del sistema elettronico del Consiglio Nazionale di Giustizia.

Il ministero della Giustizia brasiliano ha confermato al governo di Luiz Inácio Lula da Silva l’avvenuto arresto. È stata inoltre formalizzata una richiesta di estradizione alle autorità italiane. Tuttavia, prima di un eventuale trasferimento in Brasile, sarà la giustizia italiana a dover valutare se la richiesta soddisfa i requisiti previsti dai trattati tra i due Paesi.

Il ruolo dell’Italia e le responsabilità politiche

Nei giorni successivi all’arrivo di Zambelli in Italia, era stato sollevato il caso del mancato arresto immediato. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva chiarito che, al momento dello sbarco a Fiumicino, non risultava ancora un mandato di cattura internazionale valido, il che aveva impedito qualsiasi intervento. Solo dopo l’inserimento della donna nella lista Interpol, le ricerche sono state avviate ufficialmente dalla Digos.

Insieme a Carla Zambelli è stato condannato anche l’hacker Walter Delgatti, considerato l’autore materiale dell’intrusione nei sistemi informatici del Consiglio nazionale della Giustizia. Secondo fonti brasiliane, il ministero competente ha già avviato l’iter per informare formalmente l’Italia dell’obbligo di esecuzione della pena nel Paese sudamericano.

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