venerdì, Agosto 1

Urbanistica a Milano, sei arresti eccellenti

Urbanistica, terremoto giudiziario a Milano: sei arresti, ai domiciliari Tancredi e Catella

Un’inchiesta senza precedenti scuote i vertici dell’urbanistica milanese. Il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini ha firmato sei misure cautelari richieste dalla Procura, nell’ambito di un’indagine che mette sotto accusa un presunto sistema di corruzione, pressioni indebite e falsi all’interno della macchina comunale e nel rapporto con i grandi operatori immobiliari privati.

Ai domiciliari Tancredi e Catella: “sistema parallelo” di potere

Tra i destinatari della misura degli arresti domiciliari ci sono l’ex assessore Giancarlo Tancredi, dimessosi di recente, e l’immobiliarista Manfredi Catella, figura centrale nello sviluppo urbano di Milano e CEO di Coima. Insieme a loro, coinvolti anche Giuseppe Marinoni (ex presidente della Commissione Paesaggio), il manager Federico Pella, l’architetto Alessandro Scandurra e il costruttore Andrea Bezziccheri. Per uno degli indagati è stato disposto il carcere, mentre gli altri cinque sono finiti ai domiciliari.

Secondo la ricostruzione dei pm Petruzzella, Filippini, Clerici e dell’aggiunta Tiziana Siciliano, l’allora assessore Tancredi avrebbe pilotato la nomina di Marinoni alla presidenza della Commissione per il Paesaggio, trasformandola in un centro decisionale occulto. La commissione – formalmente consultiva – avrebbe invece gestito in modo non trasparente nove progetti strategici, tramite una rete di favori, scambi e parcelle elevate garantite dalle imprese coinvolte.

Le fatture di Scandurra e il caso Pirellino

Nel fascicolo spuntano fatture per oltre 3 milioni di euro riconducibili all’architetto Scandurra, molte delle quali legate direttamente a Coima, la società di Catella. Secondo gli inquirenti, Scandurra sarebbe stato uno degli snodi tecnici del sistema corruttivo.

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