Non si è fatta attendere la controreplica di Zakharova, affidata a un post pungente sul suo canale Telegram:
“Qualcuno dica al capo del governo italiano che il 21 dicembre 1965, con 109 voti e un’astensione da parte della Gran Bretagna, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione 2131, intitolata ‘Dichiarazione sull’inammissibilità dell’intervento negli affari interni degli Stati’. Che si vada almeno a leggere, per curiosità, come votò l’Italia allora”.
Un chiaro riferimento al principio di non interferenza negli affari interni degli altri Paesi, sancito dalle Nazioni Unite e invocato spesso da Mosca come scudo diplomatico nelle tensioni internazionali.
Il precedente: Meloni contro Putin come “mediatore di guerra”
Il botta e risposta arriva in un clima già teso tra Roma e Mosca. Pochi giorni prima, Meloni aveva respinto con decisione l’ipotesi che Vladimir Putin potesse avere un ruolo come mediatore nel conflitto in Medio Oriente, ipotesi rilanciata dagli Stati Uniti attraverso la voce di Donald Trump.
“Francamente, affidare a una nazione in guerra la mediazione su un’altra guerra non mi sembrerebbe proprio l’opzione migliore”, ha dichiarato Meloni, facendo riferimento all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Parole che non sono passate inosservate a Mosca, che ora rilancia accusando la premier di ignorare il diritto internazionale.
Una tensione diplomatica che rischia di salire
Quella tra Roma e Mosca non è solo una divergenza di visione geopolitica: le parole di Meloni e la replica di Zakharova mettono in luce un crescente attrito tra l’Italia e la Russia, in un momento di grande instabilità internazionale, tra crisi in Iran, conflitto israelo-iraniano e guerra in Ucraina.
Resta ora da capire se da parte del governo italiano arriverà una risposta ufficiale, oppure se il caso sarà archiviato come ennesimo scontro dialettico sullo scacchiere diplomatico.