domenica, Settembre 8

Cinema in lutto, se ne va un grande

Il suo esordio è avvenuto nel 1962 con “Il matrimonio del Papa”, una pièce che metteva in scena un gruppo di giovani proletari della provincia inglese.

Seguirono opere quali “Salvo” nel 1965, un ritratto impietoso della vita operaia. Tra i suoi lavori più celebri si annoverano “La stretta via al profondo Nord” (1968), “Quando si fa giorno” (1968) e “Lear” (1971). Inoltre, Bond ha firmato opere come “Il Mare” (1973), “Bingo” (1973), “Fagotto” (1978), “Restaurazione” (1981), “La donna” (1979), “I giochi di guerra” (1985) e “The hidden plot: notes on theatre and the state” (1999).

Il suo approccio tecnico alla creazione teatrale e i numerosi riconoscimenti ottenuti dimostrano l’importanza di Edward Bond nel panorama artistico. Ispirandosi a Bertolt Brecht, ha adottato una struttura testuale divisa in scene anziché in atti, abbracciando un’estrema essenzialità scenografica.

Ha anche integrato nelle sue opere note introduttive che fungono da analisi piuttosto che da mera drammatizzazione della vicenda.

Attraverso una poetica teatrale non naturalistica, Bond ha esplorato il teatro epico e ha sperimentato approcci innovativi, utilizzando la storia come sfondo privilegiato per osservare con distacco gli eventi e le questioni contemporanee.

Inoltre, Edward Bond ha tenuto una lectio magistralis presso l’Università La Sapienza dal titolo “Affrontare l’eredità di Shakespeare”, presentando il volume “Edward Bond.

La parola al drammaturgo”. In questo libro, ha esaminato tutto il suo lavoro teatrale attraverso una lunga conversazione con il ricercatore francese David Tuaillon, pubblicata dalla casa editrice Sillabe. Questo evento ha evidenziato ulteriormente l’importanza e l’influenza di Bond nel mondo della drammaturgia contemporanea.

L’eredità lasciata da Edward Bond nel campo del teatro è immensa e continua a influenzare generazioni di artisti e spettatori. Il suo lavoro ha affrontato temi universali con profondità e sensibilità, stimolando riflessioni critiche sulla società e sulla condizione umana.

La sua scomparsa rappresenta una perdita irreparabile per il mondo del cinema e della cultura, ma il suo contributo rimarrà vivo attraverso le sue opere, che continueranno a essere rappresentate e studiate in tutto il mondo.

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